mercoledì 31 marzo 2010

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Un giorno senza un sorriso è un giorno perso
Charlie Chaplin

domenica 28 marzo 2010

Notturni pensieri

Sento la necessità di scrivere, ma non so che cosa. Non riesco a ordinare i miei pensieri, né riesco a cogliere le emozioni che in questo momento vivo. E intanto scende una lacrima, così senza accorgermene e senza saperne il motivo.

Praga. Firenze. Mi ha fatto bene allontanarmi da Trieste, allontanarmi da quello che è il mio mondo. Sono stata bene, veramente bene. E' stato come rivivere una seconda volta le gite scolastiche delle superiori, seppure con uno spirito ed una maturità diversa. Voglio tornare a Praga, viverla e godermela in santa pace. Ci tornerò.

Ma ora sono qui, nel mio letto, immersa nel silenzio della notte. Tic tac, tic tac... corre la lacetta dell'orologio a scandire il tempo che passa. Già... il tempo che passa. Dannatamente in fretta.

Sono malinconica oggi. Sono confusa. Sono... non lo so.

Cos'è che mi fa paura? Cos'è che mi fa stare così?

Sono stanca. Domani devo alzarmi presto. Riprendo il solito tran tran, anche se durerà fino a mercoledì, poi scappo di nuovo. A Parma.

E si avvicina Pasqua. Un' altra festività che ha lasciato il segno e che vorrei evitare, ma il tempo continua a scorrere inesorabile, non si ferma e non si fermerà. Ed io continuo ad inseguirlo, cercando il mio posto nel mondo.

Buonanotte mondo.
Luna.




domenica 7 marzo 2010

Domenica

Oggi sto bene. Sono molto soddisfatta della giornata appena trascorsa. Non ho fatto nulla di speciale, ma l'ho leggermente variata dalle solite domeniche di pura pigrizia.

Con la bora che imperversava e litigava con la mia giacca (è bastarda come vento, cerca di intrufolarsi in ogni minima apertura che trova), sono andata a prendere la nonna per accompagnarla a messa. Ho fatto la mia buona azione e l'ho resa felice. Mi sembrava come quelle ragazzine che vanno al primo appuntamento o hanno appena dato il loro primo bacio. Quanta tenerezza.

E' stata però anche giornata di grandi pulizie. Finalmente ho pulito a dovere la mia mansarda!!! Stranamente mi sono liberata anche di alcuni oggetti inutili (ebbene sì, dopo anni ce l'ho fatta a liberarmi di loro). E che soddisfazione, quando ho visto il risultato.

Non felice di come ho passato la mattinata e il primo pomeriggio, mi sono preparata ad uscire, per andare al solito appuntamento domenicale : la partita di calcio della squadra del mio paese. Mamma e papà hanno in gestione il chiosco del campo, io invece ho il compito di presentare le squadre. Ma ovviamente, ho dovuto dare una mano anche dietro il bancone. C'era una marea di gente che continuava a bere e, dopo la partita, a mangiare panini con la pancetta e senape! Alle 18 finalmente sono riuscita a scappare a casa.

Affamata, stanca e congelata. (si perchè la bora mica in tutta la giornata si è placata, anzi, è  aumentata!!!)

Ho mangiato, mi son fatta la doccia, ho indossato il pigiama e mi sono infilata sotto il piumone. Le forze mi stanno abbandonando e ho i piedi che fanno male, per non parlare poi della schiena (fortuna che martedì vado dalla fisioterapista, così mi sistema). Tra un pò mi sa che spengo la luce ed il pc e m'abbandono tra le braccia di Morfeo, tanto bramato.

Però sono felice. Sono felice di aver fatto qualcosa di diverso, qualcosa che mi abbia fatta sentire utile. E quel che più mi piace, è che tutto ciò non era programmato.

Fuori continua a soffiare la bora, implacabile. Dalla mia finestra vedo i rami che giocano a nascondino con la luce (sì, ho l'abitudine di dormire con gli scuri aperti). In casa c'è silenzio e l'unico rumore che sento, sono i refoli della "burja". E' tutto così tranquillo, così calmo.

E domani è lunedì.

lunedì 1 marzo 2010

Notre Dame de Paris

C'è poco da fare. Da quando ho visto il musical, mi sono  innamorata del Notre Dame de Paris. Ed ancora adesso, ad un anno e mezzo di distanza, ogni volta che lo ascolto oppure lo guardo, sono emozioni su emozioni, ricordi che traboccano da ogni parte, lacrime che scendono.

E' una musica che mi rapisce totalmente, che mi prende e mi trasporta in un mondo fatto di sogni, speranze e desideri. Vivo la spensieratezza di Esmeralda, il suo "vivere per amore", il suo credere fermamente nell'amore e nella persona amata, fino a che non scopre brutalmente la verità. Ed è proprio l'amore a portarla alla morte.
Sento il tormento, il dolore e l'amore puro di Quasimodo, la sua rabbia nei confronti del mondo e delle sue ingiustizie, il suo desiderio di proteggere la persona amata a costo di perdere la propria vita, di sacrificare il suo segreto che fino ad allora l'ha difeso dalla cattiveria umana. Amare e saper di non essere amato, amore che porta alla morte dell'anima, mentre il corpo continua a vagare per le insulse strade del mondo.

Parole che si sposano divinamente alla musica. Classico stile di Cocciante che questa volta, però, ha superato se stesso. Non sono solo la musica e le parole a rendere questo musical così speciale, ma anche i protagonisti dello stesso. Dal primo all'ultimo.

Non sono un'amante della danza, ma qui, mi sono lasciata piacevolmente stupire da ogni singolo ballerino, mentre gli acrobati mi hanno lasciata a bocca aperta. Ed il trucco? Ed i costumi? Grandissimo gioco di abiti semplici e trucco, forse,  a volte esagerato, ma che ha sortito l'effetto desiderato. Divino il re dei Gitani e meraviglioso il poeta Gringoire.

Sì, il poeta. Una figura eccezionale nella storia, inserito nei momenti giusti, ma soprattutto è stato scelto un artista da dieci e lode, difficilissimo da sostituire. Un'estensione vocale pazzesca, un modo di muoversi e di porsi sul palco che ti coinvolge e ti prende totalmente. Pazzamente innamorata di lui!

E al mio ritorno da Brescia... ho potuto rivivere nuovamente tutto questo. Mentre guidavo, l'ascoltavo e cantavo e rivivevo le scene nelle mia testa. Degna conclusione di un bellissimo fine settimana con amici, anche se a concludere il mio viaggio è stata la canzone più triste, per me la più bella in assoluto, quella che pone fine anche al musical: Balla mia Esmeralda.