sabato 3 aprile 2010

Parma

Considero Parma come la mia seconda casa e gli amici che ho qui, come una seconda famiglia. Sto bene ogni volta che mi ritrovo a vagare per le vie della città, quando passo intere serate a chiacchierare con Gabry, fino a notte fonda. Sto bene anche quando i gatti cercano di entrare nel salone, dove dormo. Sto bene, anche quando sto male. Ed ogni volta che devo andarmene, sento un peso nel cuore, nonostante sappia che il mio posto è altrove.

Ma è veramente così?

Paura. Confusione. Pensieri. Non è facile decidere. Non è facile sapere, se la scelta migliore sarebbe quella di ricominciare da capo qui, anche se la voglia di farlo è tanta. Ma ho paura. Ho veramente paura. A Trieste ho un lavoro che amo e che mi da molte soddisfazioni. A Trieste ho la mia famiglia ed una vita che scorre traquilla e regolare. A Trieste ho il mare ed ho le colline, ho i miei affetti, pochi, ma importanti. A Trieste c'è la mia vita, il mio passato ed il mio presente. Ed il futuro?

Sono molti i pensieri che ho in questa notte. Pensieri che si mescolano tra i fumi dell'alcool ed il sonno, mentre fuori è ancora notte, ma già si sente un allegro cinguettino. Gabry dorme e lo vorrei fare anche io, ma non ci riesco.

E' un periodo strano. Un periodo in cui passo con molta rapidità da momenti di estrema allegria e spensieratezza a momenti di profonda malinconia e riflessione. La realtà combatte costantemente con i miei sogni ed i miei sentimenti continuano a duellare con la ragione. I ricordi sono riemersi, seppure non provochino più dolore, ma solamente un'infinita tristezza e nostalgia. E qui a Parma sono accentuati. E' qui, infatti, che ha avuto inizio il momento più bello della mia vita. Momento in cui ho scoperto che cos'è l'Amore e che da romantica sognatrice quale sono, potevo realizzare i miei desideri.

Sono come dei flash che appaiono quando meno me lo aspetto. E mi si stringe il cuore. Lo stomaco si contrae e le emozioni pervadono ogni singola parte del mio corpo. Sorrido tra una lacrima e l'altra che scivola, rigandomi il viso. Sorriso perchè, nonostante tutto, sono dei bei ricordi.

Sono passato, però. Un passato che non potrà più tornare. Un passato fatto di promesse non mantenute, di momenti di felicità rubata,  di progetti per un futuro che mai potrà esistere. Un passato al quale ho creduto fermamente ed ho lottato affinché potesse esistere e sopravvivere.

No, non sono triste. Ho solo bisogno di credere, ancora, che i sogni possono diventare realtà. Ho solo bisogno di credere, ancora, nell'amore. Ed è forse questo, ciò che più mi fa male.

Ma tu ci credi ancora all'amore?

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